Cosa (non) si può fare in una spiaggia privata
Esistono due tipi di persone: quelli che al mare ci vanno per rilassarsi completamente, senza non avere neanche un pensiero, e che per questo decidono di pagare il prezzo per una postazione in una spiaggia privata per non dover pensare all’ombrellone e al posto dove metterlo, e poi ci sono quelli che ogni volta che vanno al mare sembra stiano traslocando per tutto ciò che si portano dietro. Che voi siate del primo o del secondo team, comunque, è bene sapere che ci sono delle regole da rispettare quando si è su una spiaggia privata: ecco quali.
Spiaggia privata: cosa si può fare
Partiamo subito da un presupposto importante: anche se nel linguaggio corrente si parla di “spiaggia privata” in realtà si tratta di un tratto di spiaggia pubblica appartenente al demanio marittimo (e pertanto allo Stato) che viene data in concessione per uno specifico lasso di tempo a dei privati, i quali la utilizzano per il proprio business. Discorso analogo vale anche per quei privati che hanno acquistato un’abitazione adiacente ad un pezzo di spiaggia “incluso”. È proprio in virtù dell’essenza pubblica di spiagge e mare che, ad esempio, non può essere previsto un divieto di transito o di balneazione.
Nello specifico, tutti hanno diritto a transitare per una spiaggia privata che chiede un pagamento giornaliero ai suoi clienti per i servizi di lettino e ombrellone, ma i titolari della concessione balneare non potranno mai pretendere alcunché da chi cammina per il tratto di spiaggia del loro lido.
È l’area della battigia, ossia quella parte di spiaggia contro cui si infrangono le onde, a poter essere goduta da chiunque (pagante e non) a prescindere che si tratti di spiaggia pubblica o privata. La normativa prevede che resti da intendersi “libero” da vincoli tutto il tratto di spiaggia che si estende per 5 metri dalla battigia, che si riduce a tre per le spiagge più piccole. Ciò significa che nella zona della battigia (ma non della spiaggia in sé) non solo si può transitare liberamente ma si può anche sostare, ad esempio per far giocare i bambini, senza però posizionare alcun tipo di oggetto come ombrelloni o tende, essendo questi ultimi limitanti al servizio offerto dallo stabilimento.
Per quanto riguarda la sosta sulla spiaggia (ossia tutto il restante tratto di terreno che supera i 3/5 metri di bagnasciuga) se questa è privata il titolare del lido potrà pretendere da voi il pagamento di un prezzo o, se si trova nei pressi di un’abitazione privata, il proprietario potrà farvi allontanare.
Bagno in acqua e spiaggia privata: si può?
Essendo l’acqua del mare sempre e comunque parte del demanio marittimo, anche in questo caso è facile capire che non esiste alcun tipo di vincolo o limitazione che può essere posto in essere dai titolari di lidi privati circa il mare antistante la loro spiaggia.
Può capitare di vedere, specialmente nelle spiagge più turistiche, che alcuni lidi privati delimitino il “loro” tratto di mare con delle barriere in acqua: ciò viene fatto per garantire ai propri clienti un mare più pulito da sporcizia, alghe o meduse ed è del tutto lecito. Pertanto, se dovesse succedere di vedere questo tipo di limitazioni, non fatevi ingannare: potrete tranquillamente superarle ed entrare nell’area delimitata senza il rischio di correre alcun tipo di infrazione.
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